Un inviato davvero speciale


Alessandro Baricco
Quel calcio sporco, ambiguo y final
Alessandro Baricco è "uno scrittore, saggista, critico musicale, conduttore televisivo, pianista, sceneggiatore e regista italiano, fra i più noti esponenti della narrativa italiana contemporanea", come recita Wikipedia. Un eclettico di successo, soprattutto tra l'autocompiaciuto popolo di sinistra. Da bravo appassionato di calcio, per anni è stato capitano dell'Osvaldo Soriano Football Club, la Nazionale italiana di calcio degli scrittori (sì, c'è pure questa). Per non farsi mancare nulla si è recato a Buenos Aires in occasione dell'ennesimo Superclásico e, con le sue riflessioni, ha incantato il popolo dei suoi lettori.

Ma non il vetriolante Jack O'Malley: "Incuriosito dai tweet entusiasti di tanti professionisti e amanti del calcio, domenica sono andato a leggermi l’articolo-più-bello-della-storia-del-mondo-sul-calcio, ovvero, per i profani che ancora non si sono accostati a tale delizia, quello di Alessandro Baricco che su Repubblica raccontava El Superclásico, cioè il derby della carta igienica tra Boca Juniors e River Plate a Buenos Aires. Ho capito che la crisi dei giornali è evidentemente una finzione: per mandare un collaboratore fino in Argentina e fargli riempire tre pagine di luoghi comuni rintracciabili su Google devi averne veramente tanti, di soldi. C’è tutto il meglio delle frasi fatte sull’Argentina, in quel mirabile articolo: l’Oceano (con la O maiuscola), la milonga, i migranti italiani poveri, lo stadio che è una “fornace”, i ballerini di tango, Dio (la macchietta di Dio, è pur sempre Baricco), i tifosi rumorosi, i ricchi contro i disperati, le case fatiscenti, l’autunno che in Argentina è autunno mentre da noi è primavera (ma pensa), Maradona, un paio di aneddoti su Gatti e Palermo (rintracciabili su internet) e naturalmente Osvaldo Soriano". 

"La Repubblica", 3 e 5 maggio 2015 | Bar Ricco

Vedi anche Quanto è bello il calcio altrui, "La Repubblica", 26 aprile 2002