La convergenza digitale


Stagione dopo stagione il calcio virtuale emula quello reale in termini sempre più prossimi, che scandiscono il traguardo finale di un gioco eminentemente digitale che dominerà il modo di vivere e di praticare il calcio entro pochi anni.

Lo scenario più inquietante sarà quello alla "Capricorn One" (il film di Peter Hyams del 1978 che racconta la messa in scena mediatica dello sbarco su Marte da parte della NASA): i mondiali dell'estate 2022 si potranno svolgere tranquillamente in Quatar perché, nonostante le condizioni ambientali impossibili, il torneo sarà irradiato nei media globali in una versione integralmente digitale, nell'impossibilità dei video spettatori di poter (saper) cogliere ormai la loro natura "virtuale" o "reale". E poco importerà se l'ennesima prodezza di Mario Goetze sarà immaginaria o meno.

Lo scenario più probabile sarà l'indistinzione dei formati digitali e televisivi, che è già in atto. Chi ha potuto vedere le partite del recente mondiale brasiliano nell'HD televisivo di ultima generazione si sarà già reso conto come occorra ormai solo un atto di fiducia - un credo eupallico - per ritenere che esse non siano state irradiate da FIFA Mundial 14 col commento di Fabio Caressa e Beppe Bergomi: i linguaggi, i tempi, le inquadrature e gli stilemi sono ormai mimetici, in un gioco di reciproci rispecchiamenti.

2015 | FIFA di Electronic Arts | Pro Evolution Soccer di Konami